Subject: Newsletter ANSSAIF n.6

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"Vale la pena di vivere" di Carmen Lasorella

All'Aventino, l'ultimo saluto al Generale Luigi Ramponi. Con i vertici militari al completo, ha partecipato, commossa, una folla di amici, che si è stretta intorno alla famiglia. Dopo la cerimonia, le note della fanfara dei Bersaglieri. 

Non voglio parlare della morte di un amico, ma del valore della sua esistenza.

Luigi Ramponi, il bersagliere, il comandante generale, il senatore, il protagonista di momenti importanti del nostro Paese, servitore fedele dello Stato, era e resta l’uomo forte della sua umanità. L’uomo severo, esigente verso se stesso e verso gli altri, eppure semplice, spontaneo, salace, sapiente, curioso, attento, era pronto d’istinto a sorreggerti nel bisogno, tendendoti la mano.

Non lo dichiarava, perché ne era testimone: la vita si esalta nei valori e nei sentimenti, non c’è molto altro. E bisogna scegliere, assumendosene la responsabilità. Con una memoria prodigiosa, allenata dalla disciplina, ma nel gusto degli aneddoti, considerava il senso del passato, necessario a interpretare il presente per guardare al futuro.

La cyber security, negli ultimi anni, era al centro dei suoi interessi e la sua lungimiranza non faceva una piega. 
Cosa contava, che avesse sulle spalle 80 e più primavere? Aveva speso la vita stando davanti e mirando lontano. Ma non era esattamente così: il tempo della vecchiaia contava e con suo rammarico, per il corpo sempre più stanco, mentre la mente correva veloce.
 Eppure, un passo alla volta avrebbe ancora salito i gradini dell’ennesimo palco di un convegno, da lui stesso organizzato, e aggrappandosi alla ringhiera in ferro battuto di una vecchia caserma avrebbe raggiunto ancora, come ogni mattina, il suo centro studi, pensato per la difesa e le strategie dell’era digitale.

Era un piacere, la chiacchierata con lui sui temi dell’attualità politica nazionale e internazionale. Ci si vedeva nel suo studio spartano, con una vecchia bandiera rammendata, conservata sotto vetro alla parete oppure in trattoria o al telefono. La sua innata cavalleria frenava i toni da caserma, ma l’amicizia allentava la presa. La polemica diventava inevitabile, nella differenza delle opinioni, e tuttavia si ripeteva il garbato silenzio dell’ascolto, prima della replica, con la conferma comunque dell’affinità. Per lui, innamorato dello sport e appassionato di ciclismo erano oramai troppi i gregari e c’erano i corrotti nei posti sbagliati. Al momento dei saluti, la battuta non mancava.

Di gente vera, però ce n’era intorno a lui e di qualità. Collaboratori e consulenti. Vecchi compagni, ex subordinati oggi generali e giovani reclute. Amici della politica, feluche, professori. “Oramai, conto poco” – commentava pragmatico, nella fatica di trovare quelle soluzioni, che un tempo erano state facili. Ma si riaffacciava quel fastidio, mai digerito, del siluramento al Sismi. 

Il rispetto nei suoi confronti era rimasto immutato, per alcuni, irrobustito dall’affetto. Lo stesso, che gli ha consentito di mandare avanti per dieci anni un progetto di solidarietà. A più di 600 chilometri dalla capitale Dar Es Salaam, sugli altipiani della Tanzania è nato l’asilo “Mafinga”, affollato da almeno 200 bambini. Se ne occupano le suore Camaldolesi, i sostenitori, una catena di amici e amiche, l’ideazione era stata della moglie.

Luigi Ramponi aveva un rispetto naturale per le donne e le sapeva apprezzare. Non si capacitava, per esempio, perché nelle città alle diverse latitudini non ci fosse un monumento alla madre. Non era la visione di un uomo d’altri tempi, prono ad una fede conservatrice, che vede solo patria e famiglia. Lui aveva avuto una madre colta, tenace e coraggiosa e ne intendeva in questo senso il riconoscimento, affinché si andasse oltre l’iconografia stantia della maternità. Tenace e coraggiosa, del resto, era stata sua moglie, sulla cui tomba portava un fiore ogni settimana. E da soldato aveva accolto con favore l’ingresso delle donne nella vita militare. “Sono convinto, che siete migliori di noi uomini, sotto molti aspetti e più complete”- diceva serio, cedendo il passo però e aprendo la portiera.

Addestrato a sopportare fatica e disagi, sin dai tempi dell’Accademia di Modena, non ha ceduto alla debolezza, neanche quando le sue condizioni sono peggiorate. “ Mi chiedono come sto? Io rispondo: male, grazie. Ma lo dico brusco, così finisce subito. Si può parlare d’altro, no?” 

E il congedo dalla sua esistenza terrena l’ha voluto scrivere lui stesso in un libro, pubblicato giusto un anno fa. “Val la pena di vivere”.

 Un tomo di 500 pagine, dove lui conclude: “Si entra e si esce da questo mondo senza che nessuno, prima e dopo, all’inizio e alla fine, ci abbia detto o chiesto alcunché. Ci si trova immersi in un’avventura, per certi versi fantastica, che, così com’è venuta, scompare, finisce. E’ legittimo chiedersi: Perché? ... Oltre al perché, un’altra entità incide sullo sviluppo della vita: il Caso … Così è stata la mia vita, sin dal momento della nascita e poi via via durante tutto il percorso della sua durata …. Così ho risposto alle sfide della vita, cercando di fare il mio meglio, in ogni frangente, di fronte ad ogni impegno…. Nel fare un immaginario bilancio, voglio ignorare le cose tristi e ricordare solo quelle belle…. E allora dico: Val la pena di vivere."

Sicuro, che ne vale la pena. E’ una sfida esaltante, che diventa magnifica quando si ha la gioia di condividerla con chi si ama e con gli amici più cari. 

Il Caso ha scelto per Luigi Ramponi il 5 maggio, un giorno pieno di sole. C’è stato il tempo di una di quelle chiacchierate al telefono ed anche il tempo di un ordine di bonifico intestato all’asilo in Tanzania. L’ultimo pensiero per quei bambini, poi di corsa per le ultime due ore…le piume al vento, al fianco, un figlio.


Notizie dall’Associazione

Il Generale di Corpo d’Armata e Senatore Luigi Ramponi.

Abbiamo ricevuto oggi, dalla Segreteria di CESTUDIS, l’articolo della dr.ssa Carmen Lasorella che abbiamo deciso di riportare integralmente in testa a questo notiziario. Ciò in quanto riteniamo che ben descriva le sensazioni di chi ha conosciuto il Generale e ne ha apprezzato le qualità umane e professionali.
Non aggiungiamo altro, anche se vorremmo anche noi esternare il nostro dispiacere per aver potuto frequentare il Generale per così poco tempo.
Il suo libro autobiografico è una lettura che suggeriamo a tutti e specialmente ai giovani.

Incontri dei Soci.

Alla data, si sono svolti due incontri a Roma: il primo ad aprile, in call conference, ed il secondo dei soli soci “romani”.
Il presidente ha invitato tutti i soci, e specialmente i nuovi, a proporre delle nuove iniziative di loro interesse, o a partecipare a quelle già in corso.
Fra queste ultime, ricordiamo la partecipazione ai progetti AGID, al Forum MyBES (Benessere è sostenibilità), le ricerche e studi sugli aspetti più critici nell’ambito della Sicurezza a 360°  (vedi ad esempio il Laboratorio sul Cybercrime, l’attenzione al fenomeno del terrorismo, ecc.).
A giugno il prossimo incontro con i Soci e membri del Comitato Scientifico, che sarà anche in call conference.

Seminario del Forum MyBES dal titolo

Particolarismi e bene comune: un divario crescente da colmare. Il ruolo della politica, delle formazioni sociali, dei media.

Si terrà il giorno 23 maggio ore 10,30 presso il CNEL

Aperto a tutti.

Parteciperanno:
Nando Pagnoncelli, Presidente IPSOS Italia
Gaetano Sateriale, CGIL - Coordinatore Nazionale Piano del Lavoro
Giuseppe Gallo, CISL - Presidente Fondazione Tarantelli
Costanzo Jannotti Pecci, Presidente Confindustria Campania
Lorenzo Benanti, RPT - Presidente Collegio Nazionale Periti Agrari
Andrea Dotti, Comunicatore - Ceo Go2MKT

Il programma è scaricabile dal sito anssaif a questo indirizzo (cliccare)


Seminario Progettare l’innovazione nella Smart City: la Sicurezza Urbana

Moderatore: Gianni Santucci (Corriere della Sera)

Organizzato dall’Ordine degli ingegneri della Provincia di Milano in collaborazione con CAME

Giovedì, 25 maggio 2017, Milano   Auditorium Torre 2 Garibaldi Piazza S. Freud, 1

Programma:
9.00 Registrazione partecipanti
9.30 Welcome Speech, Silvio Bosetti - Presidente Fondazione Ordine Ingegneri di Milano
9.45 Dalla Smart City alla Smart & Safe City, investire in Sicurezza Urbana oggi: costi e benefici, Roberto Zucchetti – Docente di Analisi delle Politiche e Management Pubblico Università Bocconi
10.15 Tavola Rotonda
Carmela Rozza – Assessore alla Sicurezza Comune di Milano
Tullio Mastrangelo – Docente di Risk Management
Andrea Galletta – Security Manager TRENORD
Marco Moretti – Direttore Sistemi Informativi A2A
Ruggero Lensi – Direttore Generale UNI
Pietro Blengino – Security Relationship Manager ANSSAIF
11.00 Coffee Break
11.15 Case study: Nizza, messa in sicurezza della Promenade des Anglais
Dario Bardi Managing Director Urbaco
12.00 Linee guida per progettare la Sicurezza Urbana, Alessandro Bove - Urbanista – Università di Padova
12.30 Presentazione risultati instant poll e dibattito
13.00 Light lunch di lavoro aperto ai partecipanti registrati

La partecipazione al seminario è gratuita ma riservata agli operatori professionali. L’invito può essere richiesto gratuitamente a seminari@came.com


VIA MONTEROSI 52, 00191, ROME, Italy
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