Cari amici,
Il Coaching è un processo attraverso il quale si aiuta una o più persone ad utilizzare il massimo delle proprie capacità. Implica la valorizzazione delle qualità migliori dell’individuo, aiutandolo così a superare resistenze e conflitti interni. È un percorso di trasformazione che si basa su auto-consapevolezza, responsabilità personale e azione. In questo modo si possono fare velocemente cambiamenti importanti nell’ambito sia personale sia professionale, liberando le risorse necessarie per raggiungere il massimo della performance al fine di realizzare obiettivi di primaria importanza.
Siamo lieti di annunciare la prossima uscita del Manuale "L'arte del coaching" realizzato dal dr. Paret e da Matt Traverso, edito a cura di Tecniche Nuove. Il libro sarà in libreria il prossimo mese. Tenetevi pronti! Ed intanto godetevi quest’articolo sull’autocoaching, ovverosia la capacità di fare coaching su sé stessi da soli.
Autocoaching e "Coaching Interiore"
Il processo di AutoCoaching o coaching interiore è un sistema per accedere alle proprie risorse interiori, trovare quello che realmente vogliamo nella vita ed utilizzare il potere delle risorse interne, per raggiungerlo. Può essere imparato all’interno di un personal coaching e ne può anche essere un obiettivo, in quanto tale processo può essere aiutato da un coach esterno, che può fungere da punto di riferimento durante le varie fasi.
Nel coaching interiore, ci avviciniamo ad una più profonda comprensione della nostra vision, i ruoli che abbiamo nella vita e sviluppiamo le nostre risorse per raggiungere obiettivi.
ALCUNI PRESUPPOSTI DEL COACHING INTERIORE
1 – disponibilità interiore ed apertura mentale, questo è il presupposto per permettersi di accorgersi che ci sono più cose da scoprire, da raggiungere e da godere nella vita di quanto pensiamo. In altre parole, quello che percepiamo della vita è solo quello che noi siamo abituati a percepire, ma la realtà è più vasta (in altre parole riosserviamo la dicotomia misura/potenzialità).
2 – ricordarsi di sé, che al livello più di base significa instaurare un "circolo virtuoso" di attenzione a se stessi. Un utile elemento puo’ essere la capacità di fare attenzione ai nostri segnali interni.
Proprio per questo, è essenziale la capacità di sviluppare attenzione ai propri segnali ideomotori e prendere contatto con se stessi.
Le tre fasi del Coaching Interiore
Il percorso si divide in 3 fasi, che si possono anche pensare collegate a specifici livelli di attivazione cerebrale (intendiamo con questo la frequenza cerebrale: onde alfa beta etc.):
• IO interiore: la nostra vision, il nostro scopo.
Rispondete alla domanda “cosa voglio raggiungere?” “In che modo mi corrisponde?” “Come si connette ai miei obiettivi e valori nella vita?”
• Le nostre capacità: ruoli – stati di eccellenza, che adottiamo nella vita
Entrate in voi stessi, rilassatevi, e cercate di ricordare quando eravate veramente capaci. Sentite le sensazioni che sentivate allora, ancorate, fate vostra questa sensazione.
• IO Esterno Azione: tradurre in realtà tutto ciò – capire come la vita attorno a noi si costituisce – “le regole del gioco”
Decidete un piano di azione e dividetelo in differenti passaggi: cosa posso iniziare a fare oggi? E domani?
Operiamo, dunque, sui tre livelli:
• Io interno ---> congruità dei valori – mission – autostima
• Io organizzante ---> strategie – stati emozionali e metodi
• Io esterno ---> operatività
Per realizzare efficacemente tutto cio’, dobbiamo ovviamente conoscere la realtà dell’ambiente, in cui andiamo ad operare e sviluppare una serie di abilità. Continua...
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