Subject: [Tendenze Digitali] TikTok e i disturbi alimentari | Cosa sono gli NFT | Come la Cina manipola Facebook e Twitter

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Ciao,


ieri ho finito di rispondere a tutti i messaggi legati alla prima e alla seconda puntata. Stare al passo delle mail non è semplice, ma mi fa enorme piacere. Mi raccomando: non esitate a formulare richieste su temi che vorreste approfondire, sono qui anche per questo. Nel frattempo questa newsletter ha superato i 1.500 iscritti in due settimane, quindi grazie ancora!


Ed ecco i 3 temi di oggi:

1. L'algoritmo di TikTok e i disturbi alimentari

Questa storia ha inizio con la preparazione di un'inchiesta del Wall Street Journal che, al momento della pubblicazione, ha poi avuto il titolo emblematico "The Corpse Bride Diet": How TikTok Inundates Teens With Eating-Disorder Videos. Il giornale dimostrava come TikTok inondasse i teenagers di video su competizioni incentrate sulla rapida perdita di peso. Video che contribuivano a incrementare i disturbi alimentari degli adolescenti stessi e, più in generale, a turbare la loro salute mentale.

Andie Duke, Daisy Gonzalez e Aliya Katz hanno raccontato che TikTok ha peggiorato i loro disordini alimentari (foto WSJ)

Ma qui viene il "bello": prima della pubblicazione dell'inchiesta, WSJ ha contattato TikTok per chiedere una dichiarazione in merito a quanto emerso. A quel punto, magicamente, TikTok ha modificato in pochi giorni il proprio algoritmo prima che l'inchiesta uscisse, con l'intento di evitare di mostrare un numero eccessivo di contenuti dannosi per la salute delle ragazze e dei ragazzi. E al fine di mettere una pezza tardiva ai propri errori, aggiungerei.

2. Cosa sono questi benedetti NFT?

In una tranquilla domenica pomeriggio trascorsa tra parenti, è venuta fuori, tra un prosecco e una fetta di pandoro, una delle domande più in voga in questo periodo: cosa sono gli NFT? In una newsletter che si chiama Tendenze Digitali non possiamo non parlarne. NFT, nominata tra le altre cose parola dell'anno dal Collins Dictionary, è una sigla che sta per non-fungible token:

Un token non fungibile (non-fungible token, o NFT) è un tipo speciale di token crittografico che rappresenta l'atto di proprietà ed il certificato di autenticità scritto su Blockchain di un bene unico (digitale o fisico); i gettoni non fungibili non sono quindi reciprocamente intercambiabili. Ciò è in contrasto con le criptovalute, come bitcoin e molti token di rete o di utilità, che sono per loro stessa natura fungibili.

In sostanza, acquistando un'opera legata a un NFT entriamo in possesso del certificato per mostrare un diritto sull'opera stessa. Che tipo di opera? Ad esempio una foto di arte digitale (questa è stata venduta per 3,4 milioni di dollari), ma anche video, tweet, GIF. Qualcuno si chiederà:"Se faccio uno screenshot non è uguale?". No, perché è come se andassi al Guggenheim, fotografassi un dipinto, e dicessi in giro che è mio. Dove si acquistano gli NFT? Su piattaforme di scambio come OpenSea basate su una blockchain. E il loro valore sale e scende. Con qualche (grosso) problema di sostenibilità.

3. Come la Cina manipola Facebook e Twitter 

Da diversi anni alcuni stati conducono campagne di influenza sui social. Campagne che hanno l'obiettivo di danneggiare il percepito di altri soggetti, o quello di migliorare il proprio. La Russia, ad esempio, lo ha fatto più volte. Un'altra protagonista, come ha notato il New York Times, è la Cina. Nello schema qui in basso, potete vedere una lista dei servizi offerti da un'agenzia privata che ha vinto una gara per lavorare in questo campo per il dipartimento della polizia di Shangai.

La Cina, attraverso agenzie private, ha infatti condotto numerose campagne social utilizzando degli account fake con l'obiettivo di ripulire la propria immagine, soprattutto dalle accuse di abusi sui diritti umani, e monitorare i dissidenti. I bot in questione sono stati creati con le sembianze di account umani, hanno pubblicato costantemente dei contenuti pro-Cina (o screditanti verso alcuni stati stranieri) e incrementato nel corso dei mesi i propri follower. Curiosità: le campagne di influenza sono state condotte su Facebook e Twitter, social che in Cina sono vietati. Sono dunque palesemente rivolte ai cittadini all'estero.

Altre cose da leggere

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E anche per oggi chiudiamo qui. Grazie per la lettura e a presto.


p.s. Auguroni di pronta guarigione a Silvia, tra le prime iscritte a questa newsletter!

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