EDITORIALE Cari lettori,
Prima di tutto speriamo che le vacanze sia passare piacevolmente e abbiate trascorso un periodo di relax con amici, parenti e persone care.
Quale inizio migliore per ricominciare con la lettura della nostra newsletter? Si tratta sicuramente di uno scherzo. Non siamo certamente così presuntuosi ma continuiamo a pensare che sia importante fornire "spunti di riflessione" per ragionare insieme sull’evoluzione di un fenomeno importante. Questa volta AC Wright ci presenta un'analisi molto interessante del fenomeno del cyber-terrorismo.
Abbiamo già dedicato una recensione all'affascinante studio di Stefano Mele (OT n. 9) su "Terrorismo e Internet: definire un profilo del cyber terrorista islamico". Rappresenta un argomento cruciale per noi e, a nostro avviso, necessita di ulteriori approfondimenti vista la complessità.
Lo studio di AC Wright è molto ambizioso ed è basato su uno studio approfondito di diverse fonti, come potrete verificare voi stessi. Vi invitiamo a non lasciarvelo sfuggire!
Carla Capobianchi ha letto per OT l'interessante volume di Massimo Campanini, illustre storico islamista e cultore dell’Islam, “L'alternativa islamica. Aperture e chiusure del radicalismo ”. Campanini si focalizza su un'importante domanda: “Stiamo affrontando la fine del potere costituente dell'Islam? ”. Una domanda che, secondo Campanini, non trova una risposta definitiva, ma numerose risposte di segno opposto.
In particolare, l'autore, dopo aver sondato le ragioni che, a suo avviso, hanno determinato la crisi del potere costituente dei movimenti islamici - tra cui il mito del tempo del Profeta, la cecità del terrorismo jihadista, il rifiuto della cultura e della civiltà contemporanea , l'impoverimento del pensiero politico islamico... - al termine della sua analisi, sospende il giudizio, pur mantenendo un occhio attento alla comprensione degli sviluppi futuri di una realtà che al momento non è suscettibile di previsioni attendibili.
Davvero attuale è lo studio dell'intelligence russa scritto da Maria Pia Locatore. La ricercatrice inizia la sua analisi fin dall'origine dei servizi segreti russi. Nati nel 1917, subito dopo la rivoluzione sovietica fino all'era di Putin. Maria Pia ci guida nella precedente organizzazione dei servizi segreti e come sono stati riformati. Molto interessante è l'ultima parte dello studio in cui l'autrice condivide le sue ipotesi sul prossimo sviluppo di questo elemento fondamentale del potere di Putin.
La fine dell'Editoriale vogliamo dedicarla a un eroe quasi sconosciuto. Pochi giorni fa è scomparso Antonio Iosa. Riteniamo che il 99% delle persone non sappia chi sia stato Antonio. Era nato nel 1933 vicino a Foggia da poveri contadini poi emigrati a Milano nel 1952. Cresciuto in quartiere periferico di Milano (Quarto Oggiaro, per chi ne ha sentito parlare) fondo’ un centro culturale per consentire una crescita anche intellettuale in una parte dimenticata e degradata della metropoli lombarda. Nel 1980 un gruppo di terrorista spara a lui e ad altri 3 compagni, gambizzandolo. Antonio Iosa dovette subire ben 34 interventi chirurgici, con le comprensibili sofferenze, ma rimase sempre aperto al dialogo per capire perché alcuni giovani avessero deciso di uccidere o ferire altre persone per motivi politici. Abbiamo perso una testimonianza di quel periodo doloroso e un uomo che aveva deciso di reagire in modo positivo per trasmettere alle nuove generazioni il ricordo della nostra tragica storia. Buona lettura!
|