Notizie della Associazione Ricordo del Generale di C.A. e Senatore Luigi Ramponi Si è tenuta il giorno 30 maggio la commemorazione “In ricordo di Luigi Ramponi” presso il Senato della Repubblica, Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, a Roma. Gli interventi, moderati dalla giornalista Carmen Lasorella, hanno tutti ricordato e sottolineato le grandi qualità umane del Generale.
Hanno dato una breve - ma toccante a volte - testimonianza personaggi quali i ministri Roberta Pinotti e Marco Minniti, e poi Gianni Letta, Maurizio Gasparri, Pier Ferdinando Casini, il Gen. Claudio Graziano, il Gen. Giorgio Toschi, il Presidente del Copasir Giacomo Stucchi, e così via, tanti altri: sarebbe troppo lungo nominarli tutti.
Una bella testimonianza, in chiusura, del figlio Alfredo che lo ha anche descritto come uomo "integro, retto, sempre sobrio e misurato". Si sono quindi potuti ascoltare interventi sinceri, di vera stima nei confronti di un uomo, di una persona rispettosa delle Istituzioni, amante del Paese, amico di tutti, indipendentemente dal loro parere politico o dal grado militare. E tanto affezionato alla sua famiglia. Un esempio per tutti, ma soprattutto per i giovani.
Cogliamo l'occasione per ringraziare quei nostri lettori che ci hanno inviato le condoglianze e che noi riportiamo alla famiglia.
Assemblea dei Soci. Si è tenuta il giorno 31 maggio a Roma l’assemblea che ha visto la partecipazione della quasi totalità dei Soci. In quella straordinaria, è stato approvato all'unanimità il nuovo statuto che, oltre ad adeguarlo alla nuova organizzazione interna, ha istituito la figura del “ socio studente”: è questa una opportunità per i giovani per scambiare esperienze e conoscenze con Security, Business Continuity e Risk managers. Nella assemblea ordinaria, i Soci hanno approvato il rendiconto economico e le attività svolte nel 2016. In una prossima riunione, verranno discusse le ipotesi di progetti che i singoli Soci hanno intenzione di portare avanti. ANSSAIF presente a «Banche e Sicurezza 2017»: convegno ABI a Milano Il Convegno - ricco di tante relazioni di assoluto interesse - si è tenuto il 23 maggio ed il presidente ha tenuto una conversazione su «Terrorismo: quali minacce?»: ciò nell’ambito della tavola rotonda “PROGETTAZIONE DI FILIALI SICURE, ACCESSIBILI E SOSTENIBILI”, coordinata dal dott. Pietro Blengino.
L’ing. Wright, oltre a fare il punto della situazione – alla luce delle indicazioni delle Istituzioni – e a fornire alcuni suggerimenti, ha colto l’occasione per presentare l’«Osservatorio sul terrorismo», al quale possono iscriversi gratuitamente le banche. Le finalità dell’Osservatorio sono quelle di fornire agli associati: • analisi periodiche su come il settore finanziario italiano fronteggia questa tipologia di rischio • quaderni di approfondimento sugli attacchi terroristici avvenuti negli ultimi anni con analisi delle modalità con cui sono sviluppati gli attacchi e quali sono le lesson learned • segnalazioni di studi, ricerche, interviste in argomento • valutazioni di possibili indicazioni da fornire alla Banche associate.
ANSSAIF, associato al Forum, ha partecipato al recente seminario che ha fornito molti spunti interessanti. Riteniamo quindi di fare cosa utile nel riportare una breve sintesi degli interventi più rilevanti, scritta dal Socio Salvatore Fratejacci.Particolarismi e bene comune: un divario crescente da colmare Seminario, Roma 23 maggio 2017
Dopo la introduzione del dott.Elio Ciaccia, coordinatore del Forum, ha preso la parola il dott. Nando Pagnoncelli, Presidente IPSOS, che ha commentato una presentazione ritagliata dal rapporto IPSOS FLAIR 2017. • La Realtà su misura. Esiste uno strabismo sostanziale tra gli indici ricavati dalle indicazioni dei cittadini, che manifestano una bassa fiducia generalizzata, e i parametri fondamentali del paese. C’è una diversità considerevole tra realtà e percezione dei cittadini. La metà dei cittadini considera la crisi come permanente. Il risparmio delle famiglie, dopo una contrazione che ha visto il minimo del 2012, ha ripreso a crescere, crescita che trova giustificazione nella grande incertezza sul futuro. La globalizzazione viene percepita come una minaccia. Il relativo impoverimento dell’occidente a favore dei paesi emergenti e la crescita delle disuguaglianze (per mancata redistribuzione) ha creato una saldatura tra i ceti esclusi (dalla competizione sul lavoro) e i ceti medi (che si sentivano protetti dalla preminenza tecnologica occidentale). In tutto ciò la destra ha raccolto consensi tra chi è stato più colpito dalla crisi. • La frattura storica tra: centro e periferia, città e campagna, stato e chiesa, operai e padroni oggi si ripropone tra colti e incolti, ricchi e poveri, globali e periferici, digitali e analogici e mette in discussione tutti i risultati ottenuti sul piano costituzionale dai partiti di massa. Il voto viene percepito come occasione per votare “contro” e non solo in Italia; Austria, Inghilterra, USA e in ultimo la Francia - in questo caso contro i partiti tradizionali - ne sono un esempio. • I consumi sono in lieve ripresa; stentano a crescere quelli alimentari. C’è la tendenza a costituire delle nicchie autodefinendole di qualità; oggi la “marca” tende a sostituire la qualità vera ponendosi come garante. C’è una riduzione consistente del “consumo” mediatico che solo in parte è sostituito dal web; l’acquisizione delle informazioni è molto superficiale. • La doppia frattura: tiene ancora la fiducia verso le istituzioni di garanzia, ma c’è un crollo di fiducia verso gli organi di rappresentanza, verso le istituzioni economiche e verso le istituzioni del quarto settore (scuola, chiesa, istituzioni no profit); tiene solo il Papa come persona. • C’è una tendenza diffusa al fai da te: si rifiutano i vaccini o le cure tradizionali (chemioterapia, antibiotici) perché ci si è autoconvinti della loro pericolosità. Non ci sono leader se non momentanei.
Costanzo Iannotti Pecci, Presidente Confindustria Campania.
Le forze sociali non sono più rappresentative. E’ in atto una disintermediazione scorretta da parte della politica. Sfruttamento della situazione da parte di “imbonitori” che si avvalgono del consenso ottenuto tramite canali diretti (es.: Casaleggio). Gaetano Sateriale, Coordinatore Nazionale piano del lavoro CGIL.
Scarsa capacità di rispondere alle esigenze da parte del sistema di rappresentanza (politico, istituzionale, sociale). La compagine sociale si è modificata; è venuto meno il peso dell’operaio “massa”; si è ridotto il peso dell’industria di media dimensione; è venuta meno la rappresentatività del ceto medio. Le istituzioni centrali tendono ad accentrare le risorse sottraendole a quelle locali, ma il cittadino medio si aspetta le risposte più immediate dalle istituzioni più vicine (locali). Ci sono spazi vuoti di rappresentanza dei bisogno sociali. Le organizzazioni sindacali (come parti sociali) si dovrebbero interessare anche dei bisogni di chi non lavora secondo un concetto di rappresentanza sociale diretta. Giuseppe Gallo, CISL Presidente Fondazione Tarantelli.
L’origine della crisi nasce dalla liberalizzazione dei vincoli legati agli accordi internazionali sul capitale (Bretton Woods). La globalizzazione ha consentito situazioni insostenibili, come quella dei mutui Ninja (no Income, no Job, no Assets). Le operazioni di “Finanza” hanno consentito la crescita “a debito” che ha danneggiato sopratutto il ceto medio, il tutto aggravato da una crescita demografica negativa. Occorre un grande patto sociale su un progetto comune. Lorenzo Benanti, Rete Professioni Tecniche, Presidente Collegio Nazionale dei Periti Agrari.
I professionisti si sono uniti in rete tra più categorie professionali. La sussidiarietà ha assunto un ruolo importante anche nei momenti di grande bisogno (per esempio in occasione delle catastrofi naturali) e per la sostituzione dei compiti che le istituzioni non riescono a svolgere (visti, nulla osta, certificazioni, ecc.). L’orientamento della Rete va verso la sostenibilità premiando azioni di recupero, ripristino, limitato consumo del suolo. Andrea Dotti, Comunicatore, CEO Go2MKT – progetti web su mobile. L’utenza ha un atteggiamento sempre più superficiale e, per essere attratta, ha bisogno di percepire la comunicazione come proveniente da un soggetto di riferimento del settore. Per produrre comunicazioni di questo tipo occorre ricorrere a una lunga catena editoriale, così da creare un messaggio che dia la sensazione di estrema competenza. La catena editoriale usata da Go2MKT contempla dodici figure professionali; autori, registi, ecc. fino alla figura del comunicatore rappresentata da un attore (figura questa introdotta secondo uno studio della scuola Holden di Torino).
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