Subject: La newsletter di Finanza Consapevole

I Megatrend, la Volatilità e ospite il Prof. Poma

Newsletter - Finanza Consapevole

Anno 1 n.4

Vorrei ringraziare chi mi ha espresso apprezzamento, ne sono felice, evidentemente questa newletter riesce a dare un valore, e questo era l'obiettivo!


Oggi parliamo di una modalità di investimento sui mercati azionari, ma cercando di sfruttare i mega trend.


Cosa sono ?


I megatrend sono un insieme di potenti forze di cambiamento sociale, demografico, ambientale e tecnologico che stanno trasformando il nostro mondo.



I megatrend hanno la capacità di ridisegnare il panorama finanziario, tendenze che cambiano il nostro mondo. Questi trend evolvono indipendentemente dal ciclo economico e, sebbene possano svilupparsi in diversi modi e con un ritmo diverso, ciascuno di essi ha la capacità di ridisegnare il panorama finanziario.



Quello che è estremamente importante sottolineare per comprendere appieno queste forze, è il fatto che tutti questi cambiamenti avvengono contemporaneamente.


Conosciamone qualcuno:


  • trend della sostenibilità, con l’accresciuta importanza che i privati cittadini, aziende e forze politiche attribuiscono, finalmente, alla salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali mondiali.

  • trend dello sviluppo tecnologico, ovvero l’incredibile ritmo con cui evolve la tecnologia moderna.

  • trend della crescita dell’economia di rete ,una maggiore interconnessione tra privati e imprese che consente di velocizzare il trasferimento di beni e di servizi dal fornitore al destinatario

  • trend del climate change e le nuove politiche, che puntano a gestire i rischi legati al cambiamento climatico

  • trend della scarsità delle risorse idriche, altro grande rischio legato al cambiamento climatico

  • trend della digital health, legato alla trasformazione del settore healthcare

  • trend della demografia e invecchiamento, nel mondo.

  • trend della robotica, l’innovazione delle macchine che si sostituiscono l’uomo in varie attività.


Ce ne sono molti altri e la scelta su quale puntare deve passare attraverso una accurata analisi per

comprendere con profondità i megatrend. Essendo un’attività complessa richiede numerose competenze.

Serve l'ausilio di personalità accademiche, tecnici, vari esperti di megatrend, che hanno sviluppato una profonda conoscenza delle tendenze strutturali che trasformano la nostra realtà.


Il loro ruolo consiste nel far luce quindi sulle dinamiche dei megatrend, cercando di chiarire come essi potranno poi influenzare le prospettive dei settori in cui investono i gestori delle sicav



"Una strategia basata sui megatrend, oltre a essersi dimostrata preziosa in periodi di cambiamento e di incertezza economica e finanziaria, ha permesso di realizzare investimenti di successo".


Argomento questo trattato in diverse Interviste.

  1. Invecchiamento della popolazione

  2. Next Generation Mobility sulla trasformazione nell’industria dei trasporti e lo sviluppo dei veicoli a guida autonoma, elettrici e connessi.

Guarda:


Inevitabilmente investire in mercati azionari e per giunta su trend di lungo periodo può aumentate un fattore, la volatilità, elemento sempre presente negli investimenti, ovviamente con diverse gradazioni.


Ma la volatilità è un male ?



La volatilità è sinonimo di performance negative per i mercati finanziari?


E’ cosi appena torna, nella mente del risparmiatore spesso riemergono preoccupate domande:


• Sto perdendo soldi?


• E’ il caso di fare qualcosa al mio portafoglio?


• Liquidiamo tutto e poi rientriamo quando la situazione è più tranquilla?


Le immagini spesso valgono più di mille parole..


Questo grafico rappresenta l’andamento dell’indice S&P500 (le 500 azioni più grandi quotate a New York) dallo 01/01/2008 al 31/12/2021. Ci sono più di 70 crisi o presunte tali che nel breve termine hanno comportato delle correzioni dell’indice azionario americano. Però poi nel lungo termine la tendenza al rialzo non è mai stata intaccata.


La volatilità che porta quindi i cali delle principali borse sono un fenomeno anomalo?


Direi proprio di no, anzi rientrano nelle dinamiche di tutti i mercati, non solo finanziari. Nel caso del S&P500 il calo medio che si è avuto nel corso di ogni singolo anno solare dal 1980 ad oggi è stato del 14% con punte del 49% nel 2008 (crisi finanziaria, fallimento Lehman Brothers).

Parlando di asset, viene spontaneo chiedersi a questo punto, ma qual è l’asset class più redditizia nel lungo termine?


Se dovessimo andare a guardare la storia dei mercati finanziari è indubbio che i mercati azionari ne escono vincitori. Nel grafico sotto troviamo l’analisi di alcune asset class dal settembre 2007 al 31/12/2021.

Il mercato azionario americano ne esce vincitore. Si può anche notare altro, i benefici che derivano dalla diversificazione. Inserire in portafoglio altre asset class decorrelate, come potrebbero essere le obbligazioni o l’oro avrebbe portato si ad un minore rendimento, ma anche ad un più che proporzionale calo della volatilità e del drawdown (perdita) del portafoglio.



Ma facciamoci una altra domanda, ha senso entrare ed uscire dai mercati azionari facendo market timing?


Nel grafico sottostante possiamo notare come dal 1942 in avanti l’indice S&P500 ha avuto delle fasi di rialzo che in media sono durate 4,4 anni con un rendimento medio cumulato del 155%. Al contrario le fasi di ribasso sono durate mediamente 11 mesi con una perdita media del 32%.

Direi di no....



Andiamo ancora oltre, che probabilità ci sono di guadagnare investendo sulla borsa americana?


Analizzando i dati disponibili dal 1937 ad oggi, il grafico ci dice chiaramente che più allungo il mio orizzonte temporale dell’investimento più aumento la probabilità di ottenere rendimenti positivi. Investendo a 10 anni la probabilità di ottenere un rendimento positivo è pari al 97,3%, non male direi!

Concludiamo questa analisi valutando i momenti peggiori!


ll grafico successivo prende in considerazione i peggiori 15 ribassi giornalieri di borsa dal 1960 ad oggi e calcola le performance ad 1,3,5 e 10 anni per chi avesse investito proprio quel giorno. Il coraggio di investire nelle giornate di massimo pessimismo è stato sempre premiato.


Morale se il mercato crolla, si entra non si esce dal mercato!

Questo argomento è sugli "scudi" visto quello che sta succedendo sui mercati in queste settimane, per la guerra in Ucrania. Si deve sempre cercare di restare, per quanto possibile, fermi e non farsi prendere dal lato emotivo dell'investitore, il più pericoloso per gli investimenti.


Sottolineo ancora il concetto questa volta guardando al mercato europeo.


Mantenere la calma quando tutti perdono la testa


I puntini rossi nel grafico rappresentano la massima flessione infragiornaliera sul mercato azionario europeo in ogni anno solare, ossia la differenza tra il massimo e il minimo toccati dal mercato nei 12 mesi in questione. È difficile prevederli, ma i crolli a doppia cifra sui mercati sono un dato di fatto e si ripetono.

Gli investitori devono sempre metterli in conto.

La volatilità nei mercati finanziari è normale come detto, e gli investitori dovrebbero essere preparati agli alti e ai bassi, anzichè reagire emotivamente quando la situazione diventa difficile.

Le barre grigie rappresentano i rendimenti dei prezzi di mercato sull’intero anno solare. Come si nota, malgrado le fasi di ribasso il mercato azionario si è ripreso, offrendo rendimenti positivi quasi nella maggior parte degli anni.

E dunque, niente panico: nella maggior parte dei casi, le fasi di ribasso sui mercati azionari rappresentano un’opportunità, e non un motivo per vendere, come sottolineato nel mio video:


Oggi vorrei parlare anche della finanza Etica, quella finanza che pone (o dovrebbe porre) al centro anche altri aspetti oltre il solo mero ed utilitaristico fine del rendimento.



Ma facciamo un passo indietro, da dove si parte: dal Socially Responsible Investments (SRI).


L’approccio d’investimento SRI nasce negli anni ’60 negli Stati Uniti, con strategie che si basano inizialmente sull’esclusione dal portafoglio di aziende che operano in settori ritenuti controversi o dannosi per la società e l’ambiente come: tabacco, pornografia, alcol, gioco d’azzardo, armi o energie fossili.

Successivamente gli investimenti SRI si sono evoluti andando ad includere una grande varietà di approcci con specifiche caratteristiche tra cui l’integrazione di metriche positive legate alla società e l’ambiente, fino ad arrivare agli investimenti che presentano un impatto intenzionale positivo sul pianeta e le persone.


La parola che ormai veicola in ogni dove, è l’acronimo ESG (Environmental, social and governance), in parole più semplici: Ambiente, Società e Governance.


Da questi tre pilastri nasce, e al suo interno racchiude tre diverse sensibilità verso degli investimenti sostenibili.

1. pilastro, ambiente, riguarda principalmente temi legati al contrasto dell’inquinamento e alla razionalizzazione degli sprechi .

2. pilastro, società, interessa le politiche di genere, i diritti dell’uomo, gli standard di lavoro e i rapporti tra la realtà produttive e la realtà in cui sono insediate.

3. pilastro, la governance, riguarda le buone pratiche di governo delle società e i comportamenti virtuosi delle aziende in tema di rispetto delle leggi e della deontologia.


Tutto ciò viene armonizzato con l’approccio basato sugli “Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile” promosso dalle Nazioni Unite. Parlare di sostenibilità diventa imprescindibile in un dialogo tra aziende, gestori e investitori in cui finanza, economia e rispetto per l’ambiente si intrecciano e si rinforzano a vicenda.

Il cambiamento è in atto, si tratta di un’evoluzione naturale.


Secondo PricewaterhouseCooper’s le masse dei fondi ESG distribuiti in Europa conteranno per il 50% del totale nel 2025 grazie ad una crescita annua del 29%.


Ma per effettuare davvero investimenti “sostenibili” si devono trovare Advisor indipendenti e dedicati agli investimenti ESG da almeno oltre un decennio, e MainStreet Partners sembra essere la scelta giusta,

in grado di garantire anche sovra-rendimento su tutte le Asset class (strumenti).


La sua attività :

• Advisory per le gestioni patrimoniali

• Rating ESG su fondi e titoli

• Allineamento agli SDGs

• Risultati Extra-Finanziari


Gestore presente nelle scelta di investimenti possibili.



Tuttavia, è importante distinguere tra la "sostanza" e le “mode”: ci sono delle cose da tenere presente, degli aspetti negativi da valutare, dal greenwashing, alle certificazioni “facili” ottenute solo a scopo di marketing.


Di tutte queste situazioni ne ho già parlato nella video intervista di inizio febbraio con Luca Poma, Professore di Reputation management all’Università LUMSA di Roma e all’Università della Repubblica di San Marino.

Il Professore oggi è ospite della mia newsletter, oltre che per approfondire questi argomenti anche per commentare una buona, all’apparenza, notizia: l’ESMA scende in campo!


Professore, ci accenni qualcosa...


Tra il 2022 e il 2024 il regolatore condurrà una vera e propria lotta contro la “finta” finanza sostenibile, e in primis contro le azioni di marketing poco chiare da parte di aziende e gestori d’investimento. Ovvero, negli auspici, imporrà alle imprese di dimostrare la veridicità delle affermazioni relative all'impatto ambientale dei loro prodotti/servizi mediante l'utilizzo di metodi standard per la loro quantificazione. L'obiettivo è rendere le dichiarazioni affidabili, comparabili e verificabili in tutta l'UE, riducendo così il "greenwashing", il comportamento con cui le imprese presentano il loro impatto ambientale in modo ingannevole. Ciò dovrebbe aiutare i cittadini, gli acquirenti e gli investitori commerciali a prendere decisioni più sostenibili e ad aumentare la fiducia dei consumatori nei marchi di qualità ecologica e nelle informazioni sull'impatto ambientale.


Tutto oro quello che luccica?


Non sempre, perchè come dichiaro da anni, la reputazione, anche in campo ESG si può comprare. Opinione attualmente diffusa vuole che le società che hanno posizioni migliori in classifica sulla base di metriche ESG, otterranno – già solo per questo – migliori rendimenti per gli azionisti: questa convinzione è semplicemente errata, è basata su un castello di carte, è – metaforicamente – un gigante dai piedi d’argilla. Molti analisti finanziari considerano il posizionamento rispetto agli indici ESG come un modo per attirare investitori socialmente responsabili, nonché come uno strumento per ridurre i rischi di reputazione di una società.


Non basta quindi una buona certificazione per dirsi “sostenibili”?


No, perché diversi modelli basati sugli indici ESG sono centrati su uno sguardo del tutto generale, avulso dal particolare, che può generare effetti imprevisti e preoccupanti: si tratta in poche parole di una vera e propria mania classificatoria, l’ennesima, tipica del mondo anglosassone e degli USA in particolare. L’impatto ambientale di una banca, per esempio, non è rilevante per la performance economica della stessa: una corretta politica di contenimento delle emissioni inquinanti di CO2 in atmosfera otterrebbe un alto punteggio sugli indici ESG, ma non influenzerebbe significativamente le emissioni di carbonio globali: al contrario, l’emissione, da parte della banca, di prestiti subprime che i clienti non saranno in grado di ripagare, o la vendita di titoli tossici, potrebbe avere devastanti conseguenze sociali e finanziarie, come le cronache di pochi anni fa hanno dimostrato. Nonostante ciò, il reporting ESG ha dato credito alle banche per la prima questione, e allo stesso tempo ha tralasciato la seconda. molti investitori selezionano potenziali investimenti attraverso delle analisi puramente finanziarie, che ignorano le questioni sociali, e quindi usano la performance ESG generale della società come screening finale per la riduzione del rischio: una specie di foglia di fico. 


Questo accade anche nel settore della finanza green?


Certamente, ad esempio una società d’investimento non può delegare la considerazione delle questioni sociali e ambientali ad un singolo analista ESG, ex post: l’intero team d’investimento dovrebbe combinare la comprensione dei fattori e dell’impatto sociale con la competenza finanziaria e industriale, ad esempio inserendo esperti in questioni ambientali e sociali all’interno dei team che valutano gli investimenti, e questo succede molto di rado. Gli investitori dovrebbero iniziare, piuttosto che terminare, le proprie analisi con il passare in rassegna tutte le questioni sociali salienti che influenzano le aziende, come i cambiamenti climatici, il crescente interesse per la nutrizione, l’emergente classe media globale, la diffusione di malattie non trasmissibili, la bassa produttività dei piccoli agricoltori, il cambiamento dei dati demografici di dipendenti e clienti e gli effetti della carenza idrica. Comprendere queste dinamiche sociali e ambientali aiuterà gli investitori ad anticipare i cambiamenti nel proprio settore industriale e a identificare le opportunità per la creazione di valore condiviso nel futuro.


Una procedura di questo tipo può avere un impatto anche sulla reputazione?


Corretto, anche perché come sappiamo la reputazione è il più importante tra gli asset immateriali di qualunque azienda ed organizzazione, e in generale è l’asset di maggior valore e che più significativamente orienta i comportamenti di acquisto degli utenti e cittadini. Con i miei più validi ricercatori universitari abbiamo creato una società, Reputation Management Italia, che da servizi utili proprio per creare valore attraverso la (buona) reputazione: il capitalismo, quando introduce preoccupazioni di carattere etico nel business, può rappresentare una leva potentissima di sviluppo, ma gli imprenditori devono capire una volta per tutte che i cittadini chiedono concretezza e autenticità, non solo promesse, dichiarazioni di principio e greenwashing.

 


Riferimenti :

Prof. Luca Poma

Reputation Management Italia - Start-up innovativa ex Legge n° 221 17/12/12

Centro Studi - Il Direttore

Mobile - WhatsApp - Telegram + 39 337 415305

Sito web: reputationmanagementitalia.it - lucapoma.info

Blog: Creatoridifuturo.it



Bene direi che il Prof. ci ha ulteriormente chiarito le idee, come già fatto nel video di inizio Febbraio.

Per chi non lo avesse ancora guardato, ne consiglio la visione !😉




Se vuoi conoscere il mio metodo, puoi usufruire del mio servizio di secondo parere gratuito.

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