Il coaching spinge per il cambiamento e poiché questo parte
dall’interno andiamo ora ad esplorare l'uomo. Dapprima
esaminiamo la nostra mente.
Vi sono due menti nell'uomo, che alcuni
chiamano conscio ed inconscio, e che possiamo anche vedere
come
1.
L'ego logico che nella maggior parte
delle persone è però il solo a voler dominare, fino a divenire
un "signor io" limitato e categorizzante. E allora diventa un
"noi" pieno di chiacchiericcio mentale che più che ragionare,
limita. Infatti questa parte della mente funziona sulla base
di programmi – come seguendo un pilota mentale automatico
– e questi programmi nascono dall’aggregato di abitudini ed
esperienze vissute. Spesso non sono mai aggiornati. Si
esplicano nell’apparente logicità che costituisce il nostro
essere quotidiano. Però, se questi programmi sono sempre gli
stessi da quando avevamo quindici anni e non sono mai
cambiati, possono non essere più adeguati. Ed il risultato
infatti è per alcuni la noia, il piattume, e comunque per
tutti il non riuscire a cambiare ed evolversi.
2.
La seconda parte di noi è una mente più
larga non categorizzante, un io "irrazionale", al quale
accediamo quando siamo creativi, e che permette anche un più
facile accesso alle nostre reazioni cosiddette "inconscie".
Questa seconda parte di noi ha comunque bisogno della prima
per operare all’esterno. Il problema è che l’io logico può non
essere adeguato e semplicemente limitare.
Se vogliamo crescere dobbiamo superare
l'ego limitato (chiamato anche da alcuni "la mente conscia") e
sviluppare noi stessi fino ad accedere alle potenzialità della
mente più larga, significa sviluppare uno stato più completo
del nostro essere. Saper essere creativi ed allo
stesso tempo operare nella vita con efficacia, essere
spontanei e nello stesso sapere dove ci dirigiamo. Un coaching
effettivo deve quindi aiutare ad integrare queste due parti di
noi. Per far questo il coach deve aiutare in "primis" a
sviluppare nel suo coachee quello che viene detto "il trio
fondamentale", cioè la fiducia in sé stessi, l'autostima e
la sicurezza.
Dobbiamo infatti capire che i programmi
mentali ai quali si appoggia l'ego logico nascono per
strutturare il mondo e quando sono limitativi lo sono solo
perché sono una risposta alle paure. Più queste sono forti,
più ci è allora difficile cambiare. Ma se impariamo come
superarle possiamo accedere a un livello più ampio.
Questo oltre che verso il successo e la
ricchezza è anche il cammino che rende più completi: il vostro
corpo funziona meglio, e potete anche avere più salute.
Ma perché non tutti riescono a ciò?
Oltre alla distinzione tra io logico ed
io irrazionale, è anche importante capire come ogni uomo sia
poi una molteplicità di livelli che devono essere armonizzati
per la massima efficienza.
Alcuni hanno chiamato questi livelli
fisico, mentale, emozionale e spirituale collegandoli alle
varie parti del cervello dell'uomo:
·
la corteccia cerebrale,
responsabile delle elaborazioni (livello mentale)
·
il sistema limbico, collegato
alle emozioni (livello emozionale)
·
il cervello rettiliano,
collegato alla fisicità ed alle reazioni di base (livello
fisico) ed all’operare nel mondo
·
ed infine l'insieme e
l'equilibrio di tutte queste parti ed il "senso" della nostra
vita (livello spirituale).
Per stare bene, dobbiamo stare bene a
tutti i livelli, vale a dire contemporaneamente a livello
fisico, emozionale, mentale e globale o spirituale. Ad
esempio, se non sappiamo cosa vogliamo (livello mentale) non
potremo mai arrivare ad accumulare denaro o raggiungere i
nostri obiettivi perché ci perderemo per strada.
Analogamente, se manteniamo delle emozioni negative riguardo
ai soldi (livello emozionale) non riusciremo ad avvicinarli ed
inconsciamente li sfuggiremo. Se non agiamo (carenza a livello
fisico) la situazione per noi rimarrà sempre la stessa. Ma
anche però se ci fissiamo un obiettivo ci possiamo sentire "vuoti",
non capiamo quale è il nostro scopo nella vita (carenza a
livello spirituale), e non riusciremo ad arrivare dove vogliamo.
Continua...
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