Subject: [Tendenze Digitali/5] Cos'è il doomscrolling? | La polarizzazione nella dieta mediatica italiana | La propaganda russa su Netflix

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Ciao,


rieccoci dopo un paio di settimane, che spero siano andate bene. Grazie a chi nel frattempo ha continuato a iscriversi - qui trovate tutte le puntate precedenti - e ai tanti che lo avevano già fatto, ovviamente.


Ed ecco i tre temi di oggi!

1. Il doomscrolling: cos'è e perché esiste

Avete mai fatto caso a tutte le volte in cui vi siete immersi in un vortice di notizie negative online? È una tendenza cresciuta nei periodi più bui della pandemia, e che ancora oggi è di attualità. Si tratta del fenomeno del doomscrolling: scorrere (scrolling) sullo schermo del nostro device, smartphone o tablet che sia, per informarci sulle sventure (dooms) mondiali. Il tutto ha conseguenze dirette sulla salute mentale di chi lo pratica.

Già un paio di anni fa, Bryan X. Chen ne aveva parlato sul New York Times:

"Ti svegli alle 6 e inizi a leggere. Cattive notizie seguono cattive notizie. I casi di Coronavirus continuano a salire, così come i decessi. I bambini non possono tornare a scuola. Il tuo ristorante e barbiere preferiti sono ancora chiusi. Le persone stanno perdendo il lavoro. È tutto terribile. Il mondo come lo ricordiamo è finito. Quando riemergi sono le 9 del mattino. Non sei ancora uscito dalla tua fossa di disperazione per fare la doccia. Ripeti questo esercizio masochistico durante la pausa pranzo – e ancora mentre ti prepari per andare a letto".

Come mai si finisce in questo tunnel? Risposta semplice, direte voi: gli algoritmi scelgono quali contenuti mostrare. Il che è vero, ma bisogna aggiungere che quella scelta dipende dagli interessi reali degli utenti. Per i contenuti "negativi" c'è dunque una domanda, che potremmo definire pre-digital: un senso di solitudine e disorientamento esistente nella realtà che cerca risposte in rete. A questo ragionamento va tuttavia aggiunto un altro aspetto: le piattaforme social non si limitano a riflettere quanto accade nella realtà, ma la deformano. Se pubblichi contenuti carichi di indignazione, i social ti premiano, e questo potrebbe incentivarti a rifarlo. Condizionando così sempre di più l'umore di chi li visualizza - e che spesso fa doomscrolling, appunto. Una riforma dei principali social network sarebbe dunque importante, ma costituirebbe solo una parte della battaglia per il miglioramento del benessere mentale.

2. La tv comanda ancora, ma non per i giovani

Sfogliando l'analisi Comscore dell’audience digitale italiana del 2021, mi è balzato agli occhi un dato: quello della differenziazione delle diete mediatiche degli italiani rispetto alla variabile generazionale. Comscore ha messo a confronto il tempo speso davanti alla televisione (dati Auditel) con quello trascorso nella fruizione di contenuti digitali di intrattenimento e informazione. Bene: la polarizzazione è abbastanza impressionante, perfino più di quanto si possa pensare.

Comscore, SCENARIO ANALYSIS END 2021

Sul totale della popolazione italiana la televisione prevale sul digitale, e anche di parecchio (76% vs 24%), ma dall'analisi socio-demografica si osservano notevoli differenze. Nel segmento 18-24 anni c'è un ribaltamento, con la componente digital che domina nettamente: 65% dei consumi, contro il 35% della televisione. Nella fascia 25-34 anni si ha maggiore equilibrio (55% tv, 45% digitale), mentre, superati i 45 anni, il peso della tv è schiacciante (84% tv, contro il 16% del digitale). Notevole.

3. La Russia fa propaganda attraverso Netflix

Entro pochi mesi, i canali di stato saranno compresi negli abbonamenti degli utenti di Netflix Russia. La società di streaming sarà infatti costretta a rispettare la decisione dell'autorità per le telecomunicazioni Roskomnadzor, che l'ha inserita nella lista dei servizi audiovisivi. In Russia, infatti, i servizi di streaming con più di 100 mila utenti giornalieri sono obbligati a trasmettere i principali canali televisivi. Di che canali parliamo?

Canali della propaganda del Cremlino, come ad esempio Spas, di proprietà della chiesa ortodossa. O Russia 1, che trasmette “Mosca. Cremlino. Putin”, un programma che incensa le attività del Presidente, accusato da TV Dozhd (un canale di opposizione) di professare una "Soviet-style propaganda". E molti altri. La legge vieta anche la promozione dell'estremismo, restrizione che è stata utilizzata contro gli oppositori del regime. Netflix avrà tempo fino a marzo 2022 per adeguarsi.

Altre cose da leggere

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E anche per oggi chiudiamo qui. Grazie per la lettura e a presto!

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