Ciao,
rieccoci dopo un paio di settimane, che spero siano andate bene. Grazie a chi nel frattempo ha continuato a iscriversi - qui trovate tutte le puntate precedenti - e ai tanti che lo avevano già fatto, ovviamente.
Ed ecco i tre temi di oggi! | 1. Il doomscrolling: cos'è e perché esisteAvete mai fatto caso a tutte le volte in cui vi siete immersi in un vortice di notizie negative online? È una tendenza cresciuta nei periodi più bui della pandemia, e che ancora oggi è di attualità. Si tratta del fenomeno del doomscrolling: scorrere (scrolling) sullo schermo del nostro device, smartphone o tablet che sia, per informarci sulle sventure (dooms) mondiali. Il tutto ha conseguenze dirette sulla salute mentale di chi lo pratica. | | | "Ti svegli alle 6 e inizi a leggere. Cattive notizie seguono cattive notizie. I casi di Coronavirus continuano a salire, così come i decessi. I bambini non possono tornare a scuola. Il tuo ristorante e barbiere preferiti sono ancora chiusi. Le persone stanno perdendo il lavoro. È tutto terribile. Il mondo come lo ricordiamo è finito. Quando riemergi sono le 9 del mattino. Non sei ancora uscito dalla tua fossa di disperazione per fare la doccia. Ripeti questo esercizio masochistico durante la pausa pranzo – e ancora mentre ti prepari per andare a letto". | Come mai si finisce in questo tunnel? Risposta semplice, direte voi: gli algoritmi scelgono quali contenuti mostrare. Il che è vero, ma bisogna aggiungere che quella scelta dipende dagli interessi reali degli utenti. Per i contenuti "negativi" c'è dunque una domanda, che potremmo definire pre-digital: un senso di solitudine e disorientamento esistente nella realtà che cerca risposte in rete. A questo ragionamento va tuttavia aggiunto un altro aspetto: le piattaforme social non si limitano a riflettere quanto accade nella realtà, ma la deformano. Se pubblichi contenuti carichi di indignazione, i social ti premiano, e questo potrebbe incentivarti a rifarlo. Condizionando così sempre di più l'umore di chi li visualizza - e che spesso fa doomscrolling, appunto. Una riforma dei principali social network sarebbe dunque importante, ma costituirebbe solo una parte della battaglia per il miglioramento del benessere mentale. | | 2. La tv comanda ancora, ma non per i giovaniSfogliando l'analisi Comscore dell’audience digitale italiana del 2021, mi è balzato agli occhi un dato: quello della differenziazione delle diete mediatiche degli italiani rispetto alla variabile generazionale. Comscore ha messo a confronto il tempo speso davanti alla televisione (dati Auditel) con quello trascorso nella fruizione di contenuti digitali di intrattenimento e informazione. Bene: la polarizzazione è abbastanza impressionante, perfino più di quanto si possa pensare. | | Comscore, SCENARIO ANALYSIS END 2021 | Sul totale della popolazione italiana la televisione prevale sul digitale, e anche di parecchio (76% vs 24%), ma dall'analisi socio-demografica si osservano notevoli differenze. Nel segmento 18-24 anni c'è un ribaltamento, con la componente digital che domina nettamente: 65% dei consumi, contro il 35% della televisione. Nella fascia 25-34 anni si ha maggiore equilibrio (55% tv, 45% digitale), mentre, superati i 45 anni, il peso della tv è schiacciante (84% tv, contro il 16% del digitale). Notevole. | | 3. La Russia fa propaganda attraverso NetflixEntro pochi mesi, i canali di stato saranno compresi negli abbonamenti degli utenti di Netflix Russia. La società di streaming sarà infatti costretta a rispettare la decisione dell'autorità per le telecomunicazioni Roskomnadzor, che l'ha inserita nella lista dei servizi audiovisivi. In Russia, infatti, i servizi di streaming con più di 100 mila utenti giornalieri sono obbligati a trasmettere i principali canali televisivi. Di che canali parliamo? | | Canali della propaganda del Cremlino, come ad esempio Spas, di proprietà della chiesa ortodossa. O Russia 1, che trasmette “Mosca. Cremlino. Putin”, un programma che incensa le attività del Presidente, accusato da TV Dozhd (un canale di opposizione) di professare una "Soviet-style propaganda". E molti altri. La legge vieta anche la promozione dell'estremismo, restrizione che è stata utilizzata contro gli oppositori del regime. Netflix avrà tempo fino a marzo 2022 per adeguarsi. | |
|
|